Moncalieri, Turin, Italy
Un mini investimento oggi
Un piccolo Tesoro domani
Una grande gioia sempre
Nata nel 1959 grazie all'immaginazione di Ruth Handler, co-fondatrice della Mattel statunitense, si è presto rivelata un fenomeno di costume e di culto collezionistico. Perché di costume? Barbie è sempre stata lo specchio della moda, dell'abbigliamento, delle acconciature, del trucco, dell'atteggiamento e delle evoluzioni socioculturali al femminile. Originariamente lo sguardo era rivolto verso il basso e lateralmente, passando gli anni si è fatto diretto e deciso.
Prima rigorosamente bionda, di razza bianca e fatale, poi, con il trascorrere degli anni ha vissuto radicali metamorfosi, sino a rappresentare la realtà multietnica.
La Mattel ha promosso con iniziative ad hoc il collezionismo nato spontaneamente e, partendo dagli anni '90, ha creato varie edizioni speciali che celebravano la prima Barbie del '59, in costume da bagno a righe bianche e nere, i sandali neri con tacco a spillo, occhiali da sole, ciglia lunghe e incurvate e i capelli raccolti nella coda di cavallo, diventando un must.
Per iniziare una collezione le regole di base sono abbastanza semplici:
- Innanzi tutto non confondere le Barbie destinate al gioco (che si trovano in quasi tutta la grande distribuzione) con quelle nate per il collezionismo.
- Conoscere i filoni (dai beniamini di Hollywood all'Intimo, dalle Flavors Obsession alle Principesse del Mondo, dalle Imperatrici del Mondo alla mitologia, dalle Epoche alle Holydays dedicate all'abbigliamento sontuoso delle Feste natalizie); le relative edizioni proposte (pink label, gold label, silver e black label, FAO) che riguardano il numero di soggetti realizzati, il mercato di destinazione (non tutto arriva in Europa), il materiale (vinilico, silkstone che è una porcellana di sintesi brevettata Mattel, porcellana vera), i designers (Bob Mackey, Byron Lars per le strepitose Barbie afroamericane, Sharon Zuckerman e tanti altri) che ideano abiti, stile, trucco, etc.
Il valore di una Barbie, oltre che dai riferimenti suddetti, si determina in base a :
- lo stato di conservazione della bambola, che non deve essere spettinata o sporca o aver perso il colorito originale della carnagione. Non deve esser stata usata per giocare;
- la scatola deve essere originale;
- NFRB (nel caso in cui non sia mai stata estratta dalla scatola originale).
Pensate che per creare un nuovo viso a Barbie vengono mobilitati 15 artisti che lavorano con pennelli minuscoli per applicare colori acrilici ad acqua e altri strumenti da orafo per le ciglia che saranno applicate e non dipinte, sino all'ottenimento del risultato prefissato.
Non sono da meno i parrucchieri famosi che si occupano delle acconciature. Tagli perfetti e moderni sono studiati minuziosamente. Ricci e boccoli sono ottenuti grazie a gel speciali e ad una macchina che si chiama Dolly. Il tutto poi viene fissato da una riscaldatrice specifica.
I designers creano i bozzetti e poi il vero e proprio abito su un prototipo di gomma. Dopo l'approvazione definitiva, i minuscoli abiti Haute Couture verranno cuciti da centinaia di sarte di grande perizia e dotate di invidiabile vista.
Tutti gli accessori (scarpe, borsette e gioielli) vengono disegnati e fusi in cera. Un capo stilista li controllerà prima di inserirli nella produzione vera e propria. Quindi, quando avete o avrete sotto i Vostri occhi incantati una di queste meraviglie non dimenticate di ricordare quante menti, occhi, mani, abilità, professionismo, anima, mente, fantasia, cuore abbiano contribuito a formare il Vostro piccolo tesoro.
Le polemiche non hanno risparmiato la fisicità "impeccabile" delle Barbie. Ma io credo che il mondo delle bambole voglia essere semplicemente un "divertissement" per chi abbia voglia di giocare, indipendentemente dall'età, sesso, cultura, etnia. Sta al contesto familiare e sociale spiegare con equilibrio e buon senso ai più piccoli, il valore relativo di canoni anelanti la perfezione. Inoltre in una società purtroppo sempre più proiettata all'esaltazione dell'aspetto esteriore (e questo sì è davvero limitante e triste), mi è parso e mi pare, un atteggiamento ipocrita nella sua palese contraddittorietà.
Da parecchi anni le grandi collezioni hanno subito un rallentamento, fermandosi per lunghi periodi. La Mattel Italia è stata chiusa. Il tutto determinato dalla crisi economica internazionale e di un mercato di nicchia che si colloca nella classe media che è quella che ne ha risentito maggiormente. Per questo recuperare e tenere care alcune delle piccole dee rappresentanti tanta creatività passata, è un bel modo per non scordare quel pezzetto di mondo tinto di rosa che si sta scolorendo nell'ordinarietà del nostro tempo...
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